A cento anni esatti dal terremoto del 13 gennaio 1915, comunemente conosciuto come “il terremoto della Marsica”, molto è stato già detto e scritto. La peculiarità di quest’opera, tuttavia, che va ad aggiungersi al già ampio panorama di studi, è che incentra la sua analisi sull’Alta e Media Valle del Liri, abbracciando un vasto settore d’indagine.
Questo libro, infatti, si è concretizzato con la raccolta minuziosa di tutte le informazioni di carattere storico, artistico, culturale e aneddotico di quanto avvenuto nell’anno del sisma e in quelli immediatamente successivi.
Il libro si presenta come un’opera molto complessa e articolata, per la vastità del territorio dei documenti reperiti. Sono stati consultati archivi storici comunali, sovra comunali e nazionali, biblioteche, collezionisti privati cittadini. I due volumi, infine sono il frutto della collaborazione di più persone: professionisti, docenti universitari, studiosi riconosciuti e appassionati, ognuno dei quali ha curato un tema specifico per testimoniare e rappresentare la struttura sociale di quegli anni e quello che il terremoto del 1915 provocò.
<<…nulla, in questo saliscendi così diverso dalle scarpate alpine, direbbe che proprio qui intorno, alle 7,52 del 13 gennaio 1915, quattro mesi prima dell’ingresso in guerra dell’Italia, la Bestia ha ruggito così forte da portarsi via trentacinquemila anime in trenta secondi, una scossa lunga come un Paternoster…>>
Due volumi, 800 pagine, 32 autori.
Il ponderoso lavoro, edito dall’Associazione Culturale “Il Liri” e stampato da Trerefusi Srl, è frutto di un’attenta ricerca e consultazione di fonti, perlopiù primarie, ed è corredato da diverse foto, alcune delle quali inedite, rappresentando così un unicum nel territorio della Valle del Liri. È dedicato alla memoria di Eugenio Maria Beranger, saggista e storico dell’Alta Terra del Lavoro, ed è arricchito dalla premessa del noto giornalista di La Repubblica Paolo Rumiz.
E’ possibile acquistare il libro sul sito www.illiri.it